Il mondo della dark kitchen

Il mondo della dark kitchen è divenuto, nel corso degli ultimi anni, sempre più familiare nell’ambito ristorativo. Prima di tutto come opportunità per chi cercava uno sbocco diverso nel mercato. Poi anche come scelta, nei confronti dei consumatori. I fruitori di base di tale servizio. Coloro i quali, nel bene e nel male, sono deputati a sancire il successo o meno di ogni progetto che parte con alte aspettative. Perché di questo, essenzialmente, si tratta, quando facciamo riferimento al termine dark kitchen. La costruzione di percorsi alternativi, nella forma e nella sostanza. Per aggirare problematiche di vario tipo. Resistere alle intemperie. Ogni mondo, attraversato da correnti gravitazionali, si scontra con il mutare delle situazioni. Ogni mondo rigenera se stesso per imparare ad esistere in continuità con il suo prossimo passato, ma evolvendo verso il domani. Così è accaduto ed accade quotidianamente anche nel mondo della cucina, fluido e fruibile nelle varianti proposte di minuto in minuto.

Il mondo della dark kitchen nell’essenziale

  • La dark kitchen è una cucina a tutti gli effetti, centralizzata, ma indipendente dal classico ristorante;
  • ciò che conta in questo spazio, privato delle dinamiche proprie del luogo fisico ristorativo, è la lavorazione dei piatti;
  • attivazione da parte di chi domanda e consegna a domicilio da parte di chi offre sono le attività che permettono lo scambio nel mondo della dark kitchen;
  • la dark kitchen solitamente fa capo ad un imprenditore del settore o ad una catena già attiva sul mercato;
  • molte sono le opportunità che si creano attraverso questa forma;
  • delocalizzare il business in città diverse da quella di origine è una tra queste.

Luce e buio

  • Il termine dark potrebbe far presupporre un’assenza piuttosto che generare entusiasmi e la mancanza del “posto”, nelle sua concretezza, dove andare a cibarsi è fuorviante se non si considerano le sfumature;
  • una dark kitchen infatti trova luminosità nell’operato che al suo interno si svolge;
  • nell’attenzione al particolare verso il benessere e la soddisfazione della clientela;
  • questo può accadere perché non esistono altre distrazioni, diverse preoccupazioni, se non quelle relative alla cura dei piatti da consegnare;
  • il confine tra luce e ombra è sottile tanto quanto la line di un orizzonte che pare lontano, ma può essere toccato con mano;
  • le distanze si assottigliano perché indispensabile al successo in un mercato concorrenziale è il rapporto fiduciario che si instaura tra avventore e clientela.

La modernità nel mondo della dark kitchen

  • Per emergere serve soprattutto comprendere i desideri del proprio pubblico e per farlo occorre dotarsi di ogni mezzo moderno in grado di essere di aiuto;
  • la modernità si esplicita nel rapporto con la clientela attraverso una fidelizzazione dei gusti;
  • la riuscita di un servizio che coniughi efficienza e qualità;
  • il rispetto del comune sentire nei riguardi delle tematiche di più attuale interesse.

In India si dice che l’ora più bella è quella dell’alba, quando la notte aleggia ancora nell’aria e il giorno non è ancora pieno, quando la distinzione fra tenebra e luce non è ancora netta e per qualche momento l’uomo, se vuole, se sa fare attenzione, può intuire che tutto ciò che nella vita gli appare in contrasto, il buio e la luce, il falso e il vero non sono che due aspetti diversi della stessa cosa. Sono diversi, ma non facilmente separabili, sono distinti, ma non sono due. Tiziano Terzani (Un ultimo giro di giostra)